La Diga Oggi

Il Rilancio

Descrizione

Negli ultimi anni è avvenuta una ripresa di interesse verso la diga e la tragedia del Vajont e si sono fatte frequenti le visite guidate da parte di specialisti interessati agli aspetti scientifici della diga, ma anche di gente comune.

La diga, oggi vista dal belvedere sulla strada S.R 251. In basso a sinistra si può notare il torrente Vajont che bypassa la frana. In basso a destra: si intravede la vecchia strada carrozzabile, usata dopo la costruzione della diga, per l'ingresso alla centrale del Colomber posta in caverna, e lo scarico di mezzofondo, ripristinato come drenaggio per la falda acquifera della frana.

L'ENEL, proprietaria delle strutture e dei terreni, ha aperto al pubblico nell'estate 2002 la prima parte del coronamento sopra la diga, affidando ad alcune associazioni del territorio, tra cui l'Associazione Pro Loco di Longarone, il compito di gestire le visite guidate.

Da sabato 11 agosto 2007, è stato aperto al pubblico, dopo l'inaugurazione ufficiale, il coronamento della diga. La gestione è affidata al Parco naturale delle Dolomiti Friulane. I turisti possono ora accedere all'intero percorso del coronamento, pur senza la prenotazione, ma solo nelle giornate di apertura al pubblico come precisato nel calendario annuale, per osservare con i propri occhi l'impressionante scenario della frana del monte Toc e della valle sottostante di Longarone.

Non si possono ancora perlustrare, invece, le gallerie interne alla montagna, anche se, dal settembre 2006, è stata ideata una manifestazione podistica non competitiva, con cadenza annuale, denominata "I Percorsi della Memoria", che permette al pubblico partecipante di attraversare anche le strutture all'interno della montagna.

Per il 2013, in occasione del cinquantesimo anniversario del disastro, la regione Veneto ha stanziato un milione di euro per la messa in sicurezza e il recupero delle gallerie interne alla montagna, dette "strada del Colomber" (la vecchia statale 251). Nel 2014 il finanziamento è stato riassegnato dalla giunta regionale per la realizzazione del nuovo Centro Sanitario di Longarone, nell'ambito della fusione tra gli ex comuni di Longarone e Castellavazzo.

La Diga del Vajont, con il passare del tempo, venne abbandonata all’ oblio più totale, fu solo grazie a Marco Paolini che nell’anno 1997 portò in scena, presso la Diga stessa il racconto del disastro. Serata che riscosse un notevole successo di pubblico e fece da cassa di risonanza nazionale per il Vajont. Da li nacque un interesse crescente verso questa tragedia Italiana, Martinelli fece poi il film e l’ affluenza alla Diga crebbe a dismisura.

Oggi la Diga è meta indiscussa di turisti giornalieri che vengono a vederla, molti sono coloro che beneficiano delle escursioni giornaliere sul Coronamento e sulla Frana dela Monte Toc, effettuate dalle Guide ed Informatori Locali del parco.

INFORMAZIONI

Parco naturale delle Dolomiti Friulane

Tel. 0427 87333

www.parcodolomitifriulane.it