AVVICINAMENTO
Dal paese di Cimolais, percorrere tutta la Val Cimoliana fino al parcheggio del Rifugio Pordenone, eventuale punto di appoggio. Qui lasciare l’ auto e prendere in direzione Passo del Mus, sul Passo comincia la ferrata, posto ideale per cambiarsi ed indossare l’ attrezzatura da ferrata. Dal passo in circa dieci minuti si raggiunge l’attacco della via, risalendo brevemente a meridione per detriti e mirando all’intaglio che separa il Torrione Comici, meta del percorso, dal vicino Torrione Pacherini.
LA FERRATA
L’attacco della via è segnalato sia su di un grosso masso nel canale sia da una tabella piuttosto evidente sulle rocce d’attacco, sul lato sinistro. Spesso in primavera si trova neve al suolo, fare attenzione. Data la verticalità del percorso, la sua relativa brevità e l’assenza di possibili varianti di discesa non è da escludere la possibilità di lasciare zaini o materiale non necessario alla salita e ingombrante nei pressi dell’attacco (fidandosi, è ovvio, dell’onestà degli alpinisti!). La via ferrata dato il suo carattere ‘impegnativo’ è stata concepita con due differenti percorsi, uno per la salita e uno per la discesa, sempre opportunamente indicati, che si incrociano in due punti e si sovrappongono nel tratto sopra all’attacco; ciò permette di evitare scomodi e potenzialmente pericolosi incroci fra chi sale chi scende: è indispensabile dunque seguire con precisione le segnalazioni sulla roccia . Una prima cengia molto stretta (attenzione: l’ancoraggio di questo cavo risulta in questo tratto divelto: novembre 2005) porta ad uno spigolo che si risale per gradoni non difficili e paretine fino ad un primo bivio ; inizia da qui il tratto più tosto della via: verso sinistra un passaggio verticale facilitato da due pioli porta ad alcune strettissime cenge ed un traverso che tagliano nel vuoto, in piena esposizione , rientrando poi di nuovo verso destra: si è superato così il tratto di maggiore verticalità: ad un secondo bivio si segue la traccia di salita verso destra che per passaggi meno esposti lungo spigoli e paretine conducono alla stretta vetta del torrione (2260m-dall’attacco 40 minuti circa).
DISCESA
Si scende ora prima sul lato meridionale del torrione, fino ad incontrare una cengia molto comoda che riconduce al secondo bivio incontrato in salita; da questo si scende per canalini verticali fino ad un secondo sistema di cenge che riconduce al primo bivio: da qui tramite i passaggi affrontati già in salita si ridiscende all’attacco . Per ritornare al parcheggio si segue il percorso di salita.
CONSIDERAZIONI
La via ferrata Cassiopea si può considerare un percorso ‘eccentrico’ da numerosi punti di vista: per la meta che raggiunge, per il percorso che segue e per le sue caratteristiche complessive. Essa consente infatti di salire un torrione dolomitico altrimenti riservato ai soli rocciatori lungo un percorso verticale ed esposto, non facilitato da altre attrezzature che il semplice cavo di autoassicurazione; pur essendo per certi versi criticabile nella sua concezione di base esso merita senza dubbio una visita sia per la bellezza del percorso che per il panorama che dall’angusta cima si apre in ogni direzione. Attenzione in caso di temporale ed affollamento.
CARATTERISTICHE TECNICHE
FERRATA MOLTO IMPEGNATIVA
DISLIVELLO 200 M CIRCA
ALTITUDINE MAX 2.260
TEMPO FERRATA 1.30 ORE CIRCA
ATTREZZATURA TECNICA NECESSARIA