Da diversi anni la falesia di Erto è conosciuta in tutto il mondo, come uno dei più famosi terreni di scontro e confronto per i "big". Ne sono l'inequivocabile conferma la recente apertura e risoluzione di "The big Mother" (8c+) da parte di Luca "Canon" Zardini, e le successive ripetizioni di Cristian Brenna e Christian Bindhammer.
Ma spesso Erto, forse più che altrove, è anche un vero e proprio punto di ritrovo e d'incontro. Sotto i suoi strapiombi tutti (o quasi tutti) si conoscono, "big" e specialisti. I primi a tentare di risolvere le ultime vie marziane oppure a fare un buon fondo di preparazione primaverile, i secondi ad accanirsi per strappare un (sudatissimo) 7b+ e a far programmi per il prossimo fine settimana in montagna.
L'arrampicata è decisamente atletica e di resistenza ma mai banale. Erto infatti non va assolutamente affrontata con sufficienza: svasi, piattoni e "l'unto" delle vie più ripetute, sempre in agguato, spesso fanno vittime illustri.
Va poi sottolineato come oltre all'ormai famoso settore centrale esistano - immediatamente a destra dei grandi strapiombi - tutta una serie di monotiri di più recente fattura. E' l'area simpaticamente identificata come "no big" che offre difficoltà dal terzo grado al 7a+, su un'ottima roccia grigia per lo più appoggiata.
Per finire un pizzico di storia per ricordare chi ha scoperto, attrezzato e contribuito (e ancora contribuisce ) a rendere così levigati gli appigli di questa magnifica falesia. Primo fra tutti l'immancabile Mauro Corona che oltre a intuire per primo le potenzialità della palestra è una figura inscindibile da quelle roccie e dai paesaggi e dalla storia che le avvolgono. E poi i "Ragazzi dello zoo di Erto": Sandro Neri, Icio Dall'Omo, Gigi dal Pozzo che letteralmente hanno creato questi mitici strampiombi, li hanno amati e... se li sono sudati!
Potrete ancora incontrarli nelle belle giornate d'autunno e primavera, periodi ideali per arrampicare ad Erto, ma anche con il sole delle belle giornate d'inverno. Un'ultima dritta: occhio all'umidità, l'aderenza è fondamentale sui lucidi appoggi di questa falesia.