Accesso: da Cimolais dirigersi verso il Rifugio Pordenone. Superata la barriera (aperta in estate), si percorrono ancora circa 4 chilometri fino a poco prima della stretta di Ponte Gotte dove sulla destra, a ridosso della strada, c’è la parete.
La roccia è calcare con muri verticali che richiedono una certa forza di dita. Non mancano comunque vie non troppo selettive come il traverso a metà della parete o la via DIEDRINO FIORITO.
I gradi sono da e sopra il 6a con prevalenza di 6b/c.
Il parcheggio si trova poco prima oppure poco dopo lo stretto, non parcheggiate accanto alla falesia perché blocchereste il passaggio alle auto in transito.
Sono state chiodate circa 25 vie, per la maggior parte di 6b/6c. La roccia è in qualche zona bagnata specie dopo forti piogge, ma nel complesso la falesia è molto bella e vi si può arrampicare anche in caso di pioggia, essendo strapiombante e sotto un tetto.
La Falesia si trova immersa nell’ambiente del Parco delle Dolomiti Friulane ed è stata chiodata dall’instancabile Mauro Corona ed altri amici pordenonesi.
Offre una arrampicata su piatti, svasi e prese sfuggenti, ottimamente attrezzata a fix ravvicinati, è ideale nei periodi più caldi per la vicinanza del torrente e per l’arieggiata dell’area.
Attenzione alla flora presente lungo le salite (lasciate i fiori dove si trovano) per la presenza di alcune specie protette.